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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Somatochlora arctica


Non ApplicabileCarente di DatiMinor PreoccupazioneNTVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIAARTHROPODAINSECTAODONATACORDULIIDAE

Nome scientificoSomatochlora arctica
Descrittore(Zetterstedt, 1840)
Nome comuneSmeralda artica

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Quasi Minacciata (NT)
Anno di pubblicazione 2014
AutoriRoberto Fabbri, Alex Festi, Sonke Hardersen, Federico Landi, Elisa Riservato
RevisoriCarlo Utzeri
CompilatoriElisa Riservato, Roberto Fabbri, Alex Festi, Cristina Grieco, Sönke Hardersen, Federico Landi, Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Corrado Teofili, Carlo Utzeri
RazionaleLa specie, diffusa ma sempre con basse abbondanze, è valutata Quasi Minacciata (NT) per la ridotta distribuzione e frammentazione dell'areale effettivamente occupato e per la minaccia derivante dal progressivo declino degli habitat a cui è strettamente legata. È in continuità con le popolazioni minacciate di Austria e potenzialmente minacciate di Svizzera. Si avvicina quindi al criterio B1ab(iii).

Areale Geografico

DistribuzioneSpecie a distribuzione euro-siberiana che in Italia è segnalata per tutte le regioni dell'arco alpino (Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia).

Popolazione

PopolazioneLa specie nelle Alpi italiane è relativamente diffusa ma mai abbondante. È possibile che la sua effettiva distribuzione sia probabilmente sottostimata, dato che spesso convive con la congenerica S. alpestris, che di norma è più abbondante e rende difficile l'accertamento della sua presenza. La specie è in continuità con le popolazioni minacciate dell'Austria e potenzialmente minacciate della Svizzera, ma, per l'Italia non vi sono dati sull'andamento delle popolazioni.
Tendenza della popolazioneUnknown

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaSulle Alpi italiane il periodo di volo è compreso tra la metà di giugno e la prima decade di settembre. La specie è presente in tutti i tipi di torbiere alpine (basse, medie, alte e di transizione). Le larve tollerano il prosciugamento e perfino il congelamento dell'acqua.
AmbienteTerrestre, Acqua dolce
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 2190 m
Min: 836 m


Minacce

Principali minacceLe torbiere e i prati umidi di alta montagna, ove non sono sottoposti a forme di tutela, spesso sono adibiti a pascolo. Mentre il pascolo tradizionale mantiene e favorisce lo sviluppo di microhabitat favorevole alla specie, un pascolo intensivo può determinare un declino della qualità dell'habitat larvale nonché l'uccisone per calpestio di individui in fase di sfarfallamento (pers. comm.). Inoltre i siti possono essere minacciati dalla costruzione di bacini artificiali per l'innevamento. Nelle torbiere sotto il limite forestale invece la minaccia maggiore appare la perdita degli habitat larvali causata dai naturali fenomeni di interramento nonché l'immissione di fauna ittica.

Misure di conservazione

Misure di conservazioneGran parte dei siti conosciuti sono già protetti a vari livelli. Non vi sono però in atto misure di conservazione specifiche. Si ritiene in ogni modo opportuna una miglior tutela degli habitat alpini dagli effetti dal sovrapascolo (calpestio e deiezioni) tramite una parziale recinzione delle aree umide interessate e interventi di ripristino e mantenimento delle torbiere sotto il limite forestale.

Bibliografia

Nessuna informazione

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