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Federparchi

Scardinius scardafa


Non ApplicabileCarente di DatiMinor PreoccupazioneQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloCREstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAOSTEICHTHYESCYPRINIFORMESCYPRINIDAE

Nome scientificoScardinius scardafa
Descrittore(Bonaparte, 1837)
Nome comuneSCARDOLA TIRRENICA
Note tassonomicheNelle sequenze di scardafa del lago di Scanno ci sono delle sostituzioni nucleotidiche uniche e diagnostiche che ne convalidano l'essere una linea evolutiva indipendente.

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
In Pericolo Critico (CR) A4e
Anno di pubblicazione 2013
AutoriPier Giorgio Bianco, Vincenzo Caputo, Venera Ferrito, Massimo Lorenzoni, Francesco Nonnis Marzano, Fabrizio Stefani, Andrea Sabatini, Lorenzo Tancioni
RevisoriUZI
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleL'introduzione per la pesca sportiva di specie alloctone è responsabile della scomparsa di molti esemplari di S. scardafa. Queste azioni persistono e se le introduzioni continueranno ad essere frequenti si sospetta un declino della popolazione dell'80% in 10 anni e potrebbe addirittura portare alla sua estinzione. Per queste ragioni viene valutata In Pericolo Critico (CR).

Areale Geografico

DistribuzioneOriginaria del distretto Tosco-Laziale, e almeno fino al 2006 la specie era ancora presente nel lago di Scanno.

P.G. Bianco, nei suoi vari lavori, esaminando le collezioni storiche di Giglioli, Firenze; Tortonese, Museo di Genova; Bonaparte, Fladelfia; esemplari di scardafa presenti nei musei di Parigi, Londra, Vienna, Amburgo, ha documentato la presenza di Scardafa nei bacini che vanno dal Magra al Volturno: Serchio, Arno, Tevere , Volturno, laghi Trasimeno, Massaciucoli, Lago di Chiusi, ex Lago del Fucino. Nei laghi vulcanici laziali sembra essere stata introdotta dai romani.

Presente in Umbria nel lago Trasimeno (Lorenzoni e Ghetti 2012 ), nel lago di Piediluco (La Porta et al. 2010), nella palude di Colfiorito, in tutti gli invasi artificiali della regione (Recentino, S.Liberato, Alviano, Corbara, Gallese, Fiorenzuola) e nel tratto terminale dei principali corsi d'acqua (Tevere, Nera, Velino) (Lorenzoni et al. 2010). Difficile dire se tali popolamenti siano da attribuire a Scardinius scardafa o a Scardinius hesperidicus, dal momento che non sono mai state condotte analisi dettagliate.

Lago di Piediluco: 5 es IZA 8351 – 01.05.1983. Lago Scanno: 5 es IZA 0236 - 20.04.1993 oltre a 22 esemplari non catalogati.

Popolazione

PopolazioneEstinta nel suo areale d'origine, presente solo nel Lago di Scanno.
In Umbria Scardinius sp. è una delle specie che meno ha risentito delle varie cause di degrado ambientale: il suo areale è costante e attualmente rappresenta una delle specie più abbondanti sia nel lago Trasimeno, che a Piediluco, che nella Palude di Colfiorito e cioè nei tre ambienti lentici naturali dell'Umbria (dati non pubblicati).
Catture effettuate con l'elettrostorditore, sempre nel Trasimeno, hanno permesso di stimare CPUE pari a 17,65 g min-1 di pescato nel 1993, valore rimasto pressoché immutato e pari a 17,13 g min-1 nel 2003-2004 (Lorenzoni et al., 2007). Solo negli ultimi anni nel lago di Piediluco sembra registrarsi una leggera flessione delle abbondanze della scardola, dovuta molto probabilmente all'introduzione e all'incremento demografico del gardon Rutilus rutilus (dati non pubblicati).
Tendenza della popolazioneIn declino

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaSpecie limnofila obbligata e termofila, tipica di acque ferme o a lento corso, a substrato prevalente fangoso, con abbondate vegetazione acquatica sommersa o semisommersa. Era frequente in laghi, paludi, canali e piccoli stagni, prima dell'introduzione di S. hesperidicus nel suo habitat.
AmbienteAcqua dolce

Minacce

Principali minaccePotenziale introduzione di Scardinius erythropthalmus che ha è stata responsabile della scomparsa di S. scardafa dal suo areale d'origine.

Misure di conservazione

Misure di conservazioneNel lago di Scanno sono state fatte immissioni anche di ciprinidi ed andrebbe fatta una indagine per stabilire l'estinzione o la sopravvivenza di questa specie. Importante, inoltre, sarebbe fare una indagine dettagliata su tutti i bacini non esaminati per riscontrare eventuale presenza di Scardafa.

Bibliografia

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Bianco, P.G., Kottelat, M. (2005), Scardinius knezevici, a new species of rudd from Lake Skadar, Montenegro (Teleostei : Cyprinidae). Ichthyological Exploration Of Freshwater. n.16: pp. 231-238

Crivelli, A.J. (2006), Scardinius scardafa In: IUCN 2011. IUCN Red List of Threatened Species. Version 2011.1. . n.Downloaded on 25 July 2012

Ketmaier, V., Cobolli, M., De Matthaeis, E., Bianco, P.G. (1998), Allozymic variability and biogeographic relationships in two Leuciscus species complexes (Cyprinidae) from southern Europe, with the rehabilitation of the genus Telestes Bonaparte. Ital. J. Zool. pp. 41-48

La Porta, G., Angeli, V., Bicchi, A., Carosi, A., Pedicillo, G., Viali, P., Lorenzoni, M. (2010), Variations in the fish community in lake Piediluco (Italy) caused by changes in the lake's trophic status and the introduction of alien species Journal of Applied Ichthyology n.26 pp. 53-59

Lorenzoni, M., Corboli, M., Ghetti, L., Pedicillo, G., Carosi, A. (2007), Growth and reproduction of the goldfish Carassius auratus: a case study from Italy In Gherardi F. (ed.): Biological invaders in inland waters: profiles, distribution and threats.Springer Book, Dordrecht pp. 259-274

Lorenzoni, M., Ghetti, L. (2012), Evoluzione della fauna ittica e problematiche gestionali del lago Trasimeno. In Martinelli A. (ed.), Tutela ambientale del lago Trasimeno.Libri Arpa Umbria., Perugia pp. 227-242

Lorenzoni, M., Ghetti, L., Carosi, A., Dolciami, R. (2010), La fauna ittica e i corsi d'acqua dell'Umbria. Sintesi delle Carte Ittiche regionali dal 1986 al 2009 Petruzzi Editore, Perugia pp. 288


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