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Squalius squalus


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAOSTEICHTHYESCYPRINIFORMESCYPRINIDAE

Nome scientificoSqualius squalus
Descrittore(Bonaparte, 1837)
Nome comuneCAVEDANO

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriPier Giorgio Bianco, Vincenzo Caputo, Venera Ferrito, Massimo Lorenzoni, Francesco Nonnis Marzano, Fabrizio Stefani, Andrea Sabatini, Lorenzo Tancioni
RevisoriUZI
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleNonostante siano stati individuati dei declini del 20% localizzati nella provincia di Arezzo e delle minacce legate all'ibridazione e alla predazione di specie alloctone, queste non sono sufficienti a valutare la specie a rischio di estinzione. La sua valutazione è pertanto a Minor Preoccupazione (LC).

Areale Geografico

DistribuzioneSpecie diffusa nei bacini dei fiumi afferenti al Mar Ligure e al Mar Tirreno dal fiume Var (Francia, non riportato) al fiume Savuto (Calabria). Nei fiumi Sinni e Basento, tributari del Mar Ionio. Nei fiumi italiani del bacino del Mare Adriatico e lungo la costa orientale dalla Slovenia ai bacini dei laghi di Scutari e di Ocrida (Albania e Montenegro, non riportati). Presente nel canale della Chiana.

Popolazione

PopolazioneLa specie risulta comune e relativamente abbondante in quasi tutta la sua area di distribuzione, tranne in provincia di Arezzo, dove si registra un declino da predazione da parte di uccelli di ittiofagi, con una diminuzione del 20%. Nel Lazio, invece, è tra le specie più frequenti e diffuse, nei quali colonizza le porzioni collinari e di pianura. In un recente studio sulla biodiversità ittica del Lazio, è stato rilevato con abbondanze consistenti in diverse tipologie ambientali, come le acque correnti dei bacini fluviali (es. Paglia, Marta, Mignone, Arrone, Tevere, Sacco, Amaseno, Fondi-Itri, Liri-Garigliano), che può colonizzare quasi completamente, dalla foce fino al tratto pedemontano. È inoltre segnalato nelle acque lentiche dei laghi ed invasi artificiali (es. laghi di Bolsena, del Turano, del Salto e di Scandarello). Generalmente, le popolazioni rilevate nei corsi d'acqua del Lazio si presentano ben strutturate demograficamente, anche in contesti ambientali molto degradati (Tancioni 2011,Sarrocco et al. 2012).
Tendenza della popolazioneStabile

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaSpecie ubiquitaria, dotata di grande adattabilità e resistenza alle alterazioni ambientali, diffusa in acque correnti od in acque ferme ma in collegamento con corsi d'acqua dove possa riprodursi. Il cavedano preferisce fondali con substrato misto a prevalenza di ghiaia sabbia e pietrisco, ma si adatta bene anche a vivere su letti fangosi e ricchi di vegetazione. In acqua corrente è frequente in pianura e in collina, mentre nei laghi si trova sino a 1025 m di altezza (Lago Piazze, Trentino).
AmbienteAcqua dolce

Minacce

Principali minacceNon sono segnalate particolari cause di minaccia, a parte l'ntroduzione dell'alloctona Squalius cephalus, che ha portato alla presenza di ibridi e predazione da parte di alloctone.

Misure di conservazione

Misure di conservazioneNessuna informazione

Bibliografia

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Porcellotti, S. (2001), Web Museum della Fauna Europea

Sarrocco, S., Maio, G., Celauro, D. e Tancioni, L. (eds) (2012), Carta della biodiversità ittica delle acque correnti del Lazio. Analisi della fauna ittica. Regione Lazio, Assessorato all'Ambiente e Sviluppo Sostenibile – Agenzia Regionale Parchi.

Tancioni, L. (2011), I popolamenti ittici della Riserva Naturale Regionale Monterano. In F.M. Mantero e P. Verucci (ed.). La Riserva Naturale Regionale Monterano.Assessorato alle Politiche dell'Agricoltura, dell'Ambiente, Caccia e Pesca, Monterano pp. 125-131

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