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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Pelobates fuscus


Non ApplicabileCarente di DatiMinor PreoccupazioneQuasi MinacciataVulnerabileENIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAAMPHIBIAANURAPELOBATIDAE

Nome scientificoPelobates fuscus
Descrittore(Laurenti, 1768)
Nome comunePELOBATE FOSCO
Note tassonomicheStudi tassonomici sono in corso su questa specie. Sembra possibile che si tratti in realtà di un complesso di specie (Temple & Cox 2009, Litvinchuk et al. 2013)

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
In Pericolo (EN) C2a(i)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriFranco Andreone, Claudia Corti, Francesco Ficetola, Edoardo Razzetti, Antonio Romano, Roberto Sindaco
RevisoriUZI, SHI
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleLa specie è in continuo declino, le popolazioni sono frammentate e composte da pochi individui, si contano meno di 250 individui maturi in quasi tutte le sottopopolazione. Per queste ragioni la specie viene valutata In Pericolo (EN).

Areale Geografico

DistribuzioneIn Italia ha una distribuzione molto limitata, essendo presente esclusivamente nell'Italia settentrionale (Pianura Padano-Veneta), dov'è presente in un ridotto numero di località molto isolate tra loro. con alcune popolazioni che occupavano il Canton Ticino (Svizzera) nei dintorni di Lugano e Ascona, attualmente estinte (B. Lanza, A. Nistri, S. Vanni in Lanza et al. 2007).

Popolazione

PopolazioneLa specie è in continuo declino ed è soggetta a fluttuazioni estreme nell'arco di pochi anni (da oltre 80 riproduttori a 4 nel giro di tre anni in un sito, da una decina a oltre 150 in 4 anni in un altro). In Piemonte in 20 anni si è passati da 21 siti riproduttivi a 7, e in nessuno di questi la popolazione può essere considerata al sicuro. In Italia si contano una ventina di popolazioni, molto frammentate, e in molti casi composte da pochi individui.
Tendenza della popolazioneIn declino

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaPresente in aree aperte di pianura, dove predilige aree con suoli soffici (sabbiosi o ricchi di sostanza organica). Vive in radure tra i boschi di latifoglie e di conifere, campi coltivati (che sembra evitare a favore di incolti e prati stabili ), prati stabili, pioppeti, risaie (dove nell'ultimo decennio è però scomparso per le nuove pratiche colturali), parchi e giardini (F. Andreone, A. Gentili, S. Scali in Lanza et al. 2007). Si riproduce in piccole raccolte d' acqua, preferibilmente temporanee. La maggior parte dei siti di presenza è in aree ad agricoltura intensiva e pertanto rischiano di essere trasformati in habitat non idoneo (F. Andreone in Sindaco et al. 2006). Il tempo di generazione è di circa 4 anni.
AmbienteTerrestre, Acqua dolce
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 400 m


Minacce

Principali minacceLa principale minaccia è la perdita degli habitat riproduttivi dovuta alla distruzione dei siti, all'immissione di ittiofauna, all'espansione di gamberi alloctoni, alle mutate pratiche agricole (risaie) etc., e la perdita di habitat terrestri dovuta all'intensificazione dell'agricoltura e all'urbanizzazione. La specie sembra molto sensibile alla qualità dell'acqua e alla struttura del suolo. La specie è anche sensibile all'inquinamento dell'acqua (Bologna & La Posta 2004).

Misure di conservazione

Misure di conservazioneElencata in appendice II della Convenzione di Berna e in appendice IV della Direttiva Habitat. La sottospecie italiana P.f. insubricus (attualmente ritenuta non valida) è elencata in appendice II della Direttiva Habitat. Protetta dalla legge italiana e presente in aree protette (Temple & Cox 2009). Alcune popolazioni sono monitorate da azioni di conservazione e sopravvivono grazie al restocking.

Bibliografia

Bologna M. A. & La Posta S. (eds) (2004), Monitoring the conservation status of threatened amphibian and reptile species of Italian fauna. Italian Journal of Zoology n.71, suppl.1: pp. 1-183

Lanza, B., Andreone, F., Bologna, M.A., Corti, C., Razzetti, E. (2007), Fauna d'Italia, Amphibia Calderini, Bologna

Litvinchuk, SN, Crottini, A, Federici, S, De Pous, P, Donaire, D, Andreone, F, Kalezic, ML, Džukic, G, Lada, GA, Borkin, LJ, Rosanov, JM. (2013), Phylogeographic patterns of genetic diversity in the common spadefoot toad, Pelobates fuscus (Anura: Pelobatidae), reveals evolutionary history, postglacial range expansion and secondary contact. ORGANISMS DIVERSITY & EVOLUTION

Sindaco, R., Doria, G., Razzetti, E. & Bernini, F. (2006), Atlante degli anfibi e rettili d'Italia Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze

Temple, H.J. E Cox, N.A (2009), European Red List of Amphibians. Office for Official Publications of the European Communities., Luxembourg


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