Ursus arctos ssp. marsicanus
Tassonomia
Regno | Phylum | Classe | Ordine | Famiglia |
ANIMALIA | CHORDATA | MAMMALIA | CARNIVORA | URSIDAE |
Nome scientifico | Ursus arctos ssp. marsicanus |
Descrittore | Altobello, 1921 |
Nome comune | Orso bruno marsicano |
Note tassonomiche | La piccola popolazione di Orso bruno marsicano sugli Appennini (Ursus arctos marsicanus; Altobello, 1921) è stata caratterizzata da un prolungato periodo di isolamento (400-600 anni) che ne ha determinato una significativa differenziazione genetica (Randi et al. 1994, Lorenzini et al. 2004a) e morfologica (Bologna e Vigna 1992, Vigna Taglianti 2003, Loy et al. 2008, Colangelo et al. 2012) dalle popolazione di orsi dell'arco alpino e del resto d'Europa. Pertanto la residua popolazione Appenninica di orsi bruni va considerata una unità evolutiva e conservazionistica a sé stante (AA.VV. 2009). |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | In Pericolo Critico (CR) C2a(i,ii); D |
Anno di pubblicazione | 2013 |
Autori | Paolo Ciucci |
Revisori | UZI, Atit |
Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili |
Razionale | La popolazione è di circa 40 individui (37-52), concentrati in una sola popolazione a scarsissima variabilità genetica e per la quale si registra una mancata ripresa demografica e di areale da diversi decenni. Il bracconaggio e la mortalità accidentale di origine antropica, diretta ed indiretta, rimane una minaccia concreta. Per queste ragioni la popolazione è valutata In Pericolo Critico (CR). |
Areale Geografico
Distribuzione | L'areale della popolazione si sviluppa principalmente all'interno del PNALM (Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise) che, considerando anche le aree contigue, copre una superficie di 1300 km2; mentre, nelle aree esterne a questa area protetta, si registra sporadicamente la presenza di individui erratici, che si manifestano quindi con densità estremamente basse (Bosagli 1999, Ciucci & Boitani 2008). |
Popolazione
Popolazione | La stima di popolazione, realizzata tramite campionamento non invasivo ed altre tecniche di rilevamento (osservazioni dirette, catture), nella primavera del 2008 ha portato ad una stima di 40 (IF95%: 37 52) individui nell'area centrale di presenza, con una densità di 3,3 (IF95%: 2,8-3,7) orsi/100 km2 (Gervasi et al. 2012). La stessa procedura ha inoltre permesso di stimare altri parametri demografici della popolazione, quali il rapporto sessi (FF:MM: 1,4:1; IF95%: 1,3-1,5:1), il numero di piccoli dell'anno (11; IF95%: 10-15), ed il numero di maschi (11; IF95%: 10-13) e femmine di oltre un anno d'età (18; IF95%: 16-24) nella popolazione. |
Tendenza della popolazione | In declino |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | L'Orso mostra un forte legame con gli ecosistemi forestali di montagna (querceti, faggete e boschi di conifere), all'interno dei quali svolge la maggior parte delle sue attività. Tuttavia tale preferenza potrebbe essere, almeno in parte, una risposta comportamentale al disturbo antropico. Infatti, nelle ore notturne, l'Orso bruno compie frequenti incursioni in ambienti aperti, spingendosi spesso in zone coltivate e pascoli. In realtà, l'intervallo di distribuzione altitudinale dell'orso è assai ampio e varia con la stagione, soprattutto in rapporto alla disponibilità di risorse alimentari. La dieta onnivora di questo animale lo spinge a sfruttare risorse differenti a seconda della disponibilità stagionale. Le componenti vegetali della dieta, tra erbe, tuberi e frutta, sono preponderanti in tutte le stagioni, sebbene le fonti proteiche (mammiferi, insetti) vengano utilizzate con frequenza niente affatto trascurabile. La disponibilità e la qualità delle risorse influenza radicalmente l'uso dello spazio e dell'habitat da parte degli orsi: risorse critiche a livello dell'areale centrale di presenza sono erbe, formiche e carcasse di grossi mammiferi in primavera ed estate, integrate abbondantemente dalla frutta nei mesi estivi, dove spicca il ramno (Rhamnus alpinus) insieme a pere, mele, fichi e altra frutta domestica e selvatica; oltre a questa, in autunno un ruolo critico per l'alimentazione è rappresentato dai frutti secchi (faggiole e ghiande), la cui abbondanza del resto varia significativamente in base a cicli pluriennali, influenzando ampiamente l'uso dell'habitat dell'Orso in questa stagione (Zunino & Herrero 1972, Fabbri 1998, Tosoni 2010, Di Domenico et al. 2012). Il recente impiego di radio-collari satellitari, ha inoltre dimostrato come l'alimentazione dell'orso includa abbondantemente i grossi mammiferi, il cui uso viene spesso sottostimato con la tradizionale analisi degli escrementi (Ciucci et al. 2008). In particolare l'Orso si alimenta su carcasse di vacche e cavalli, frequentemente rinvenibili sul territorio ed ampiamente disponibili in qualsiasi stagione dell'anno, nonché le carcasse di selvatici (cervi, caprioli) che vengono prontamente individuate e consumate, con tutte le conseguenze sanitarie del caso. |
Ambiente | Terrestre |
Minacce
Principali minacce | Nonostante l'Orso bruno sia protetto in Italia dal 1939, le uccisioni illegali rappresentano tuttora una grave minaccia per la specie. Mortalità documentata dal 2006 al 2011 è pari a 16 individui (3 avvelenati, 3 infanticidi, 1 per investimento stradale, 1 predazione e 8 cause sconosciute). La persecuzione che l'uomo esercita sull'Orso è legata principalmente ai danni che esso causa ad alcune attività quali la pastorizia e l' apicoltura. I problemi di conservazione sono anche conseguenza della pregressa riduzione e frammentazione degli habitat forestali che ha determinato l' attuale isolamento delle popolazioni residue, ora minacciate da fattori demografici e genetici (Randi et al. 1994, Posillico et al. 2004). Le autorità preposte alla corretta gestione della popolazione residua di orso bruno marsicano non sono apparentemente in grado di far fronte a rinnovate strategie di conservazione, e le più importanti organizzazione non governative (ONG) sono praticamente fuori dagli scenari attivi. Il futuro di questa popolazione sembra essere davvero limitato se la passata e attuale gestione dovesse procedere con le stesse modalità. |
Misure di conservazione
Misure di conservazione | La specie è protetta in Europa dalla Convenzione di Berna e d è elencata in appendice II, IV della direttiva Habitat (92/43/CEE). Tutte le popolazioni europee di orso sono inserite nell'appendice II della CITES. In Italia l'Orso bruno è oggetto di protezione legale dal 1939 (Carpaneto & Ciucci 2003). Presente in aree protette (Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise). Ratificato e pubblicato il Piano d'Azione per la Tutela dell'Orso Marsicano (AA.VV. 2009) che tuttavia non ha valore legale e non è attualmente vincolante per i firmatari. |
Bibliografia
AA VV (2009), Piano d'Azione per la Conservazione dell'Orso Marsicano - PATOM. Documenti Tecnici Boitani, L., Lovari, S. & Vigna Taglianti, A. (2003), Fauna d'Italia, Mammalia III: Carnivora - Artiodactyla Calderini, Bologna Boscagli, G. (1999), Status and management of the brown bear in Central Italy (Abruzzo). In: Bears. Status Survey and Conservation Action Plan (Servheen C., Herrero H., Peyton B.).IUCN Ciucci, P. & Boitani, L. (2008), The Apennine brown bear: A critical review of its status and conservation problems Ursus n.19(2): pp. 130-145 Colangelo, P., Loy, A., Huber, D., Gomercic, T., Vigna Taglianti, A., & Ciucci, P. (2012), Cranial distinctiveness in the Apennin brown bear: genetic drift effect or ecophenotypic adaptation? Biological Journal of the Linnean Society n.107 (1): pp. 15-26 Di Domenico, G., Tosoni, E., Boitani, L., & Ciucci, P. (2012), Efficiency of scat-analysis lab procedures for bear dietary studies: The case of the Apennine brown bear. Mammalian Biology-Zeitschrift für Säugetierkunde n.77(3) pp. 190-195 Gervasi, V., Ciucci, P., Boulanger, J., Randi, E., & Boitani, L. (2012), A multiple data source approach to improve abundance estimates of small populations: The brown bear in the Apennines, Italy. Biological Conservation n.152 pp. 10-20 Posillico, M., Meriggi, A., Pagnin, E., Lovari, S. & Russo, L. (2004), A habitat model for brown bear conservation and land use planning in the central Apennines Biological Conservation pp. 141-150 Randi, E., Boscagli, G., Huber, D. & Roth, H. (1994), Mitochondrial DNA sequence divergence among some west european brown bear populations Heredity pp. 480-389 Tosoni, E. (2010), Indagini ecologiche relative alla popolazione di orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) nel territorio del Parco Nazionale d' Abruzzo, Lazio e Molise. Tesi di Dottorato. Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "Charles Darwin"Università La Sapienza di Roma Zunino, F. & Herrero, S. (1972), The status of the Brown bear (Ursus arctos) in Abruzzo National Park, Italy. Biological Conservation n.4(4): pp. 263-272 |