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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Sorex alpinus


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAMAMMALIASORICOMORPHASORICIDAE

Nome scientificoSorex alpinus
DescrittoreSchinz, 1837
Nome comuneToporagno alpino

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriGianni Amori, Maurizio Sarà
RevisoriUZI, Atit
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleSeppure non ampio, l'areale della specie è più grande delle soglie al di sotto delle quali una specie può essere considerata minacciata. La popolazione è abbondante e non esistono indicazioni di declino e pertanto viene valutata a Minor Preoccupazione (LC).

Areale Geografico

DistribuzioneIn Italia è distribuita sulle catene montuose alpine e prealpine, con densità di popolazione apparentemente superiori nelle regioni orientali. La specie non è stata sino ad oggi rinvenuta sulle Alpi Marittime piemontesi e liguri e nel Friuli sudorientale (M. Cantini & A. Martinoli in Amori et al. 2008). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005).

Popolazione

Popolazione La specie sembra diffusa in tutto il suo areale con popolazioni che non mostrano densità molto elevate. Mancano comunque dati quantitativi precisi (G. Amori in Spagnesi & Toso 1999). Nulla è noto relativamente ad eventuali fluttuazioni numeriche delle popolazioni. Le massime densità di popolazione si riscontrano tuttavia tra la fine della stagione estiva e la stagione autunnale (Maurizio 1994), come testimonia peraltro la distribuzione mensile dei rinvenimenti.
Tendenza della popolazioneStabile

Habitat ed Ecologia

Habitat ed Ecologia Il Toporagno alpino frequenta in prevalenza i complessi forestali degli orizzonti vegetazionali montano e subalpino, soprattutto nel contesto di luoghi dirupati e in prossimità di corpi d'acqua, quali polle sorgentizie o sponde di torrenti con elevate coperture di ontani, salici e muschi: in tali ambienti trova riparo nelle fenditure tra le rocce, oltre che sotto grosse radici e mucchi di rami. L'influenza dei corpi d'acqua è meno evidente oltre il limite della vegetazione arborea, ove la specie colonizza rodoreti, mugeti e altre fitocenosi arbustive. Più raramente frequenta le aree detritiche e i pascoli impietrati. Alle quote inferiori abita le forre torrentizie ombrose e profondamente solcate (M. Cantini & A. Martinoli in Amori et al. 2008).
AmbienteTerrestre
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 2550 m
Min: 160 m


Minacce

Principali minacceLa deforestazione e la distruzione di piccoli corsi d' acqua come ruscelli e piccoli fiumi possono rappresentare fattori di minaccia (G. Amori in Spagnesi & Toso 1999). Altro fattore di minaccia è rappresentato dalla distruzione dell'habitat causata dal turismo (European Mammal Assessment Workshop, Illmitz, Luglio 2006).

Misure di conservazione

Misure di conservazioneLa specie è inserita nell'appendice III della Convenzione di Berna. Specie non cacciabile secondo la legge italiana 157/92. E' necessario il monitoraggio delle popolazioni (European Mammal Assessment Workshop, Illmitz, Luglio 2006). Valutata Near Threatened dallo European Mammal Assessment (IUCN 2008).

Bibliografia

Amori, G., Contoli, L., Nappi, A. (2008), Fauna d'Italia, Mammalia II: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Rodentia Calderini, Bologna

Maurizio, R. (1994), I piccoli Mammiferi (Mammalia: Insectivora, Chiroptera, Rodentia, Carnivora) della Bregaglia (Grigioni, Svizzera). Il Naturalista Valtellinese - Atti Mus. Civ. Stor. Nat. Morbegno n.5: pp. 91-138

Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita


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