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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Rana italica


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAAMPHIBIAANURARANIDAE

Nome scientificoRana italica
DescrittoreDubois, 1987
Nome comuneRANA APPENNINICA
Note tassonomichePrecedentemente considerata una sottospecie di Rana graeca.

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriFranco Andreone, Claudia Corti, Francesco Ficetola, Edoardo Razzetti, Antonio Romano, Roberto Sindaco
RevisoriUZI, SHI
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleValutata specie a Minor Preoccupazione (LC) per la sua ampia distribuzione, per la popolazione presumibilmente ampia e perché è poco probabile che sia in declino abbastanza rapido per farla rientrare in una categoria di minaccia.

Areale Geografico

DistribuzioneEndemismo italiano distribuito su tutta la catena Appenninica, dalle province di Genova, Alessandria e Pavia fino all'Aspromonte in Calabria, tra 30 e fino ai 1450 m di quota (nel Cilento) prediligendo le aree collinari e montane (O. Picariello, F.M. Guarino & F. Barbieri in Sindaco et al. 2006, Romano et al. 2010).

Popolazione

PopolazioneRelativamente comune, più abbondante su tutto il versante tirrenico dove è molto diffusa e presente in quasi tutti i torrenti collinari e montani (Corsetti & Romano 2007, Romano et al. 2012). In leggera espansione la porzione nord-occidentale dell'areale (O. Picariello, F.M. Marino & F. Barbieri in Sindaco et al. 2006).
Tendenza della popolazioneStabile

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaFrequenta un'ampia varietà di habitat ma si riproduce tipicamente in corsi d'acqua a carattere torrentizio, generalmente privi di pesci predatori, ma anche in vasche e abbeveratoi, mentre è presente solo sporadicamente in acque stagnanti e temporanee (O. Picariello, F.M. Guarino & F. Barbieri in Lanza et al. 2007, Romano et al. 2012).
AmbienteTerrestre
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 1450 m


Minacce

Principali minacceLe principali minacce per la specie sono la perdita di habitat (captazione delle sorgenti per l'approvviggionamento d'acqua), l'immissione di ittiofauna e specie esotiche predatrici, l'inquinamento delle acque (O. Picariello, F.M. Guarino & F. Barbieri in Lanza et al. 2007).

Misure di conservazione

Misure di conservazioneElencata in appendice II della Convenzione di Berna e in appendice IV della direttiva Habitat (92/43/CEE). Protetta dalla legge italiana, si ritiene che sia presente in numerose aree protette (Temple & Cox 2009).

Bibliografia

Corsetti, L., Romano, A. (2007), Amphibians of the Ausoni Mountains (Latium, Central Italy). Acta Herpetologica n.2(2) pp. 129-137

Lanza, B., Andreone, F., Bologna, M.A., Corti, C., Razzetti, E. (2007), Fauna d'Italia, Amphibia Calderini, Bologna

Romano, A., Bartolomei, R., Conte, L.A., Fulco, E. (2012), Amphibians in Southern Apennine: distribution, ecology and conservation notes in the "Appennino Lucano, Val d'Agri e Lagonegrese" National Park (Southern Italy) Acta Herpetologica n.7, 2

Romano, A., Ventre, N, De Riso, L., Pignataro, C., Spilinga, C. (2010), Amphibians of the "Cilento e Vallo di Diano" National Park (Campania, Southern Italy): updated check list, distribution and conservation notes. Acta Herpetologica n.5, 2

Sindaco, R., Doria, G., Razzetti, E. & Bernini, F. (2006), Atlante degli anfibi e rettili d'Italia Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze

Temple, H.J. E Cox, N.A (2009), European Red List of Amphibians. Office for Official Publications of the European Communities., Luxembourg


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