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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Crocidura suaveolens


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAMAMMALIASORICOMORPHASORICIDAE

Nome scientificoCrocidura suaveolens
Descrittore(Pallas, 1811)
Nome comuneCROCIDURA MINORE
Note tassonomicheLa presenza di una linea filetica distinta in Italia da quella iberica renderebbe necessari ulteriori approfondimenti e la riconsiderazione della validità della forma sottospecifica italiana C. s. italica. In passato, le popolazioni insulari sardo-corse, siciliane ed adiacenti erano attribuite a C. suaveolens, ma nuovi studi tassonomici hanno chiarito ed aggiornato la sistematica e quindi la distribuzione dei toporagni nel sistema insulare tirrenico (Sarà in Amori et al. 2008).

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriMaurizio Sarà
RevisoriUZI, Atit
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleL'areale della specie in Italia risulta essere vasto e la popolazione italiana è ancora abbondante. Per queste ragioni la popolazione italiana è valutata specie a Minor Preoccupazione (LC).

Areale Geografico

DistribuzioneLa specie è presente in tutta l'Italia continentale, salvo pochissime località d'alta o media-alta quota e/o con cenosi di basso livello trofico (Contoli com. pers.). In tutte le isole mediterranee, dove è presente, è stata molto probabilmente introdotta dall'Uomo in epoca storica ed in modo accidentale. E' presente all'Elba, all'Asinara, a Capraia e probabilmente anche nell'isola del Giglio (Sarà 1998). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005).

Popolazione

PopolazioneMentre sulla penisola la consistenza delle popolazioni di questa specie non dovrebbe essere per ora preoccupante, nelle piccole isole il numero di individui può risultare esiguo ed esposto ad oscillazioni negative anche casuali (L. Contoli in Spagnesi & Toso 1999).
Tendenza della popolazioneUnknown

Habitat ed Ecologia

Habitat ed Ecologia Specie ubiquitaria che pertanto si rinviene sia negli ambienti boschivi e di macchia mediterranea che in quelli aperti di tipo steppico e prativo, dove in genere è più frequente. Può arrivare fino agli ambienti di fascia montana (1100 - 1800 m slm). Predilige ambienti microclimi più freschi ed umidi, soprattutto nell'Italia meridionale dove frequenta raramente le zone di macchia più arida e degradata. Si rinviene anche in ambienti agricoli, soprattutto nelle aree incolte, nei giardini e nelle siepi, ma tende ad evitare le abitazioni umane e le aree più antropizzate (M. Sarà in Amori et al. 2008).
AmbienteTerrestre
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 1800 m


Minacce

Principali minacce Al pari delle congeneri può risentire degli effetti della diffusione dei pesticidi e di altri veleni agricoli ed in particolare, come molti altri predatori, dell' accumulo di inquinanti liposolubili lungo le catene trofiche delle quali è uno degli anelli elevati (L. Contoli in Spagnesi & Toso 1999).

Misure di conservazione

Misure di conservazioneLa specie è inclusa nell'appendice III della Convenzione di Berna. Specie non cacciabile secondo la legge italiana 157/92. Considerata Least Concern dallo European Mammal Assessment (IUCN 2007).

Bibliografia

Amori, G., Contoli, L., Nappi, A. (2008), Fauna d'Italia, Mammalia II: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Rodentia Calderini, Bologna

Mitchell-Jones, A.J., Amori, G., Bogdanowicz, W., Krystufek, B., RejindersP.J.H., Spitzenberger, F., Stubbe, M., Thissen, J.B.M., Vohralik, V. & Zima, J. (1999), The atlas of European mammals Academic Press, London

Mortelliti, A., Boitani, L. (2009), Distribution and coexistence of shrews in patchy landscapes: A field test of multiple hypotheses. Acta Oecologica n.35: pp. 797-804

Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita


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