Kophobelemnon stelliferum
Tassonomia
Regno | Phylum | Classe | Ordine | Famiglia |
ANIMALIA | CNIDARIA | ANTHOZOA | PENNATULACEA | KOPHOBELEMNIDAE |
Nome scientifico | Kophobelemnon stelliferum |
Descrittore | Kölliker, 1872 |
Note tassonomiche | K. Leuckarti è stata considerata la specie endemica del mediterraneo (Mastrototaro et al. 2013), ma probabilmente è solo una variante più piccola di K. Stelliferum. |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | Minor Preoccupazione (LC) |
Anno di pubblicazione | 2014 |
Autori | Marzia Bo, Carlo Cerrano, Giuseppe Corriero, Giorgio Bavestrello, Eva Salvati, Roberto Sandulli |
Revisori | Leonardo Tunesi |
Compilatori | Eva Salvati, Marzia Bo, Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Corrado Teofili |
Razionale | La specie è presente su fondi molli strascicabili, non esistono dati specifici sul declino di questa specie, sulla base delle minaccie plausibili, e in considerazione del fatto che questa specie occupa ambienti considerati a rischio, potrebbe rientrare in una categoria di minaccia. Tuttavia, non si conosce la reale estensione di questa specie e la tendenza demografica, per queste ragioni viene valutata a Minor Preoccupazione (LC). |
Areale Geografico
Distribuzione | È segnalata la sua presenza a Santa Maria di Leuca, in Calabria, nel Canale di Sicilia. Nella Check.list, come K. Leuckarti è segnalata anche in Mar Ligure e nell'Alto Tirreno. |
Popolazione
Popolazione | Questa specie può formare facies molto dense. |
Tendenza della popolazione | Unknown |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | Si insedia su fondi molli batiali e nei canyon dove sfrutta regimi idrografici favorevoli al trasporto dei nutrienti. Pochi dati biologici sono disponibili su questa specie. Si tratta di una specie gonocorica ed un broadcast spawner con la produzione di una larva lecitotrofica. A differenza di altri pennatulacei, questa specie non presenta stagionalità, ma si riproduce di continuo. Nei mari italiani questa specie è stata segnalata in associazione con numerosi organismi che occupano il medesimo habitat. |
Ambiente | Marino |
Profondità (metri sotto il livello del mare) | Min: 95 m Max: 2000 m |
Minacce
Principali minacce | Considerate le sue dimensioni, è probabile che questa specie possa essere accidentalmente impattata da attività di pesca. Tuttavia anche altre minaccie tipiche dell'ambiente profondo, come estrazioni petrolifere e posa di cavi possono influire su questa specie. |
Misure di conservazione
Misure di conservazione | Esistono diverse popolazioni lungo le coste italiane con densità notevoli, che potrebbero essere considerate delle praterie; almeno queste popolazioni sono da tutelare. |
Bibliografia
Aguilar, R., Pastor, X., García, S., & Marín, P. (2013), Importance of seamount-like features for conserving mediterranean marine habitats and threatened species. OCEANA Bo, M., Canese, S., Spaggiari, C., Pusceddu, A., Bertolino, M., Angiolillo, M., ... & Bavestrello, G. (2012), Deep coral oases in the South Tyrrhenian Sea. PlosOne n.(11) Mastrototaro, F., Maiorano, P., Vertino, A., Battista, D., Indennidate, A., Savini, A., Tursi, A., D'Onghia, G. (2013), A facies of Kophobelemnon (Cnidaria, Octocorallia) from Santa Maria di Leuca coral province (Mediterranean Sea). Marine ecology pp. 313-320 Relini-Orsi, O. L. (1974), Un ambiente marino di grande interesse naturalistico: i fondi batiali al largo del promontorio di Portofino. Atti IV Simposio Nazionale sulla Conservazione della Natura pp. 141-148 Rice, A.L., Tyler, P.A., Paterson, G.J.L (1992), The pennatulid Kophobelemnon stelliferum (Cnidaria: Octocorallia) in the Porcupine seabight (North-est Atlantic Ocean). Journal of the Marine Biological Association of the United Kingdom pp. 417-434 |