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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Myotis brandtii


Non ApplicabileDDMinor PreoccupazioneQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAMAMMALIACHIROPTERAVESPERTILIONIDAE

Nome scientificoMyotis brandtii
Descrittore(Eversmann, 1845)
Nome comuneVespertilio di Brandt

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Carente di Dati (DD)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriPaolo Agnelli, Adriano Martinoli, Danilo Russo, Dino Scaravelli
RevisoriGIRC
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleValutata Carente di Dati (DD). Mancano dati a supporto di un' attendibile valutazione dello status, anche a causa della difficile distinzione dalla gemella M. mystacinus. E' comunque lecito sospettare che la sua presenza sul territorio sia parecchio limitata e confinata per lo più ad aree forestali mature.

Areale Geografico

DistribuzioneLa specie, diffusa dalla Gran Bretagna al Giappone (Agnelli et al. 2004), è marginale in Italia. Le nostre conoscenze sulla distribuzione della specie in Italia, ove la sua presenza fu accertata per la prima volta da Lanza (1959 sul Monte Amiata), sono scarse. (B. Lanza & P. Agnelli in Spagnesi & Toso 1999). Presente nell'intero arco alpino (Lanza 2012) e unica segnalazione recente nel Parco Nazionale d'Abruzzo (Agnelli et al. 2004). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005).

Popolazione

PopolazioneSpecie apparentemente rara sul territorio italiano, probabilmente anche perché ai margini dell'areale; le uniche segnalazioni recenti, validate col metodo molecolare, riguardano l' Abruzzo e la Campania.
Tendenza della popolazioneUnknown

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaSpecie apparentemente rara sul territorio italiano, probabilmente anche perché ai margini dell'areale. Rifugi estivi e nursery nei cavi e sotto la corteccua degli alberi, nelle bat-box enegli edifici (interstizi nelle strutture dei tetti, spacchi nelle travi, ecc.) (Lanza 2012).
AmbienteTerrestre
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 1800 m


Minacce

Principali minacceNon si hanno informazioni circa le minacce per questa specie.

Misure di conservazione

Misure di conservazioneElencata in appendice IV della direttiva Habitat ( 2/43/CEE). Valutata Least Concern dallo European Mammal Assessment (Temple & Terry 2007).

Bibliografia

Agnelli, P., Martinoli, A., Patriarca, E., Russo, D., Scaravelli, D. & Genovesi, P. (2004), Linee guida per il monitoraggio dei Chirotteri: indicazioni metodologiche per lo studio e la conservazione dei pipistrelli in Italia. Quaderni di Conservazione della NaturaMinistero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio - Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "A. Ghigi", Roma

GIRC (2004), The Italian bat roost project: a preliminary inventory of sites and conservation perspectives Hystrix, It. J. Mamm. pp. 55-68

Issartel G. (2001), Inventaire des chiroptères du Parc national des Abruzzes (Italie) Le Rhinolophe pp. 141-156

Lanza, B. (2012), Fauna d'Italia, Chiroptera Calderini, Bologna

Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita


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