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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

I volumi con le Liste Rosse nazionali su flora e fauna saranno presentati mercoledì prossimo (22 maggio)

Un lavoro straordinario che ha visto il coinvolgimento e l'impegno di più enti e soggetti

16 Maggio 2013

   Mercoledì 22 maggio (dalle 10 alle 14), in occasione della Giornata mondiale della biodiversità e nel quadro delle mille iniziative per la Settimana europea dei parchi, Ministero dell'Ambiente e Federparchi (come Comitato IUCN - Italia) presenteranno, a Roma, nella sala-convegni del palazzetto delle Carte Geografiche, due volumi che contengono le cosiddette Liste Rosse nazionali delle specie minacciate, il primo dedicato agli animali, il secondo alle piante. Si tratta di un appuntamento atteso dal mondo scientifico, da atenei e aree protette.
    Il Comitato IUCN Italia fa parte dell'Unione Internazionale per la conservazione della natura, la più antica organizzazione mondiale per la difesa dell'ambiente. L'autorità nazionale dell'IUCN in Italia è il Ministero dell'Ambiente, mentre Federparchi è socio e gestisce per statuto la segreteria.
   Ma cosa sono le liste Liste Rosse? Esse rappresentano la valutazione del rischio di estinzione, calcolato a livello italiano di gruppi di specie. In questo caso sono state valutate e varranno presentati i risultati per
pesci d'acqua dolce, anfibi, rettili, uccelli nidificanti, mammiferi, pesci cartilaginei (squali e razze) e flora
   La valutazione del rischio di estinzione è basata su categorie, criteri e linee guida aggiornate periodicamente (www.redlist.org). Le valutazioni vengono effettuate tramite workshop tematici con gruppi di esperti delle diverse specie e aree del territorio nazionale, e revisionate criticamente sia nei contenuti sia nell'applicazione del protocollo secondo le linee guida.
    L'appuntamento del 22 maggio per il Ministero dell'ambiente s'inserisce nella più ampia cornice del rapporto di collaborazione con Federparchi, che ha posto una serie di obiettivi comuni per la valorizzazione delle aree protette e della biodiversità. "Esso rappresenta il punto di arrivo di un lungo percorso in cui l'impegno di più enti e soggetti ha prodotto un eccellente risultato ponendo le basi per attività future rivolte alla valutazione di altre importanti specie della flora e della fauna nazionale. Assume poi un doppio significato poter presentare e divulgare le  Liste Rosse nazionali, promosse per la prima volta dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, nella Giornata internazionale per la biodiversità".
   Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Federparchi-Europarc Italia Giampiero Sammuri: "E' stato svolto un lavoro straordinario. Le caratteristiche geografiche, climatiche e storiche dell'Italia hanno consentito nel tempo l'insediamento e la permanenza di una variegata e ricca biodiversità, inclusa una gran varietà di specie endemiche e ambienti e paesaggi esclusivi.  Questa ricchezza è riconosciuta a livello mondiale. Ecco perché abbiamo la responsabilità di monitorare e salvaguardare questo "capitale naturale" dalle tante minacce che si profilano. Le pubblicazioni con le Liste Rosse ci dicono quali e quante specie animali e vegetali rischiano di scomparire e soprattutto quali sono le cause che possono determinare i fattori di rischio".
   Tutto il materiale relativo agli animali e alle piante sarà disponibile sul sito www.iucn.it dal 22 maggio.


VOLUME 1 - Le 'Liste Rosse' delle specie animali (sintesi)

  E' stato preso in esame e valutato il rischio di estinzione delle specie di vertebrati in Italia, tutti i terrestri e un gruppo di vertebrati marini; poi è stata creata una base di riferimento utile in futuro a valutare la tendenza dello stato di conservazione della biodiversità in Italia.
  Tutte le specie di pesci d'acqua dolce, anfibi, rettili, uccelli nidificanti, mammiferi e pesci cartilaginei, native o possibilmente native in Italia, nonché quelle naturalizzate in Italia in tempi preistorici, sono state incluse nella valutazione. Le specie di uccelli presenti ma non nidificanti in Italia (svernanti, migratori) non sono state valutate.
   Per le specie terrestri e di acqua dolce è stata valutata l'intera popolazione nel suo areale italiano (Italia peninsulare, isole maggiori e, dove rilevante, isole minori). Per le specie marine è stata considerata un'area di interesse più ampia delle acque territoriali.
   Delle 672 specie di vertebrati valutate in questa ricerca (576 terrestri e 96 marine), 6 sono estinte nella regione in tempi recenti. Le specie minacciate di estinzione sono 161 in totale (138 terrestri e 23 marine), pari al 28% delle specie valutate. Il 50% circa delle specie di vertebrati italiani non è a rischio di estinzione imminente.
   Complessivamente le popolazioni dei vertebrati Italiani sono in declino, più marcato in ambiente marino che terrestre. Le conoscenze sul rischio di estinzione e le tendenze demografiche sono più carenti in ambiente marino.
   In ambiente terrestre le principali minacce ai vertebrati italiani sono la perdita di habitat e l'inquinamento. Il numero di specie minacciate dal prelievo e dalla persecuzione diretta è piuttosto ridotto. La principale minaccia rilevata in ambiente marino è la mortalità accidentale, ma questo dipende dal fatto che le specie qui valutate (squali, razze e chimere) hanno scarso interesse commerciale.
   Gli esperti precisano infine che le Liste Rosse sono uno strumento essenziale per identificare priorità di conservazione, ma non sono, di per sé, un elenco di priorità. Altri elementi fondamentali nel definire le priorità includono il costo delle azioni, la probabilità di successo e la percentuale della popolazione globale di ciascuna specie presente in Italia, che determina la responsabilità nazionale nella conservazione a lungo termine di quella specie.

VOLUME 2 - La Lista Rossa della Flora (sintesi)


   L'Italia, che si trova al centro del bacino del Mediterraneo, è uno degli hot spot di biodiversità a livello mondiale e possiede una flora molto ricca in specie, molte delle quali endemiche. In alcune porzioni della penisola la percentuale di taxa endemici raggiunge valori compresi tra il 13% ed il 20%.
   La biodiversità vegetale mediterranea è però fortemente minacciata da cambiamenti ambientali provocati dalle attuali dinamiche socio-economiche e di utilizzo del suolo. L'Italia, in questo contesto non fa eccezione e molte delle sue specie necessitano di misure di conservazione per evitare un impoverimento di biodiversità con ripercussioni su scala mondiale.
   Il lavoro presentato nelle 64 pagine che verranno presentate il 22 maggio è il risultato di un progetto iniziato nel 2012, finanziato dal Ministero dell'Ambiente e realizzato dalla Società Botanica Italiana, che ha coordinato oltre 200 botanici di tutto il Paese.
    Il risultato finale è una Lista Rossa parziale della flora d'Italia, che include tutte le 197 Policy Species italiane, specie inserite negli allegati della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" e della Convenzione di Berna, entrambe ratificate dal Governo Italiano e di fatto costituenti leggi nazionali. Un secondo contingente di taxa, che include specie vascolari, licheni, briofite e funghi, tra le più minacciate d'Italia o endemiche, è stato anch'esso valutato attraverso i criteri IUCN, definendo così le categorie di minaccia in cui ricadono.
   La maggior parte degli assessment è stata effettuata utilizzando il cosiddetto criterio B (della distribuzione geografica). In particolare, l'area occupata dalle specie è stata calcolata contando il numero di celle occupate da ciascun taxon in una griglia di maglia 2x2 km sovrapposta ad una mappa dell'Italia, in ambiente GIS. Nonostante le Policy Species e molte delle altre entità valutate siano protette a livello internazionale e nazionale, i dati rivelano una situazione in generale critica per un gran numero di specie (45% delle Policy Species), alcune delle quali già estinte in Italia o prossime all'estinzione.
   Due specie endemiche sono completamente estinte a livello globale e altre sopravvivono solo ex situ nelle collezioni di giardini botanici. Le principali minacce alla biodiversità vegetale in Italia sono rappresentate dall'urbanizzazione selvaggia (abusivismo edilizio), dallo sviluppo di infrastrutture, dall'allevamento intensivo e dalle attività turistico-ricreative (turismo).
   A riguardo di quest'ultima minaccia, i problemi si manifestano anche nelle aree protette a causa dello sviluppo non oculato di infrastrutture e della mancanza di adeguati controlli.
    Alla luce di questo studio emerge tutta l'urgenza di misure di conservazione a livello normativo, che promuovano azioni di tutela in situ ed ex situ (conservazione dei semi nelle banche del germoplasma, traslocazioni di individui o popolazioni, etc.), l'esigenza di un monitoraggio continuo delle specie a rischio e di pratiche di gestione del territorio più appropriate (gestione delle aree protette esistenti, realizzazione di nuove aree protette come Ipa, Sic, etc). Infine i botanici coinvolti auspicano un ulteriore sforzo per la valutazione dello stato di conservazione di un maggior numero di specie.