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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Lestes barbarus


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIAARTHROPODAINSECTAODONATALESTIDAE

Nome scientificoLestes barbarus
Descrittore(Fabricius, 1798)
Nome comuneVerdina barbara

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2014
AutoriRoberto Fabbri, Alex Festi, Sonke Hardersen, Federico Landi, Elisa Riservato
RevisoriCarlo Utzeri
CompilatoriElisa Riservato, Roberto Fabbri, Alex Festi, Cristina Grieco, Sönke Hardersen, Federico Landi, Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Corrado Teofili, Carlo Utzeri
RazionaleLa specie è comune e diffusa in tutto il territorio italiano e pertanto è valutata specie a Minor Preoccupazione (LC).

Areale Geografico

DistribuzioneSpecie a distribuzione europeo-meditteranea, è presente in tutta l'Europa centro meridionale. In Italia è segnalata per tutte le regioni tranne Piemonte e Valle d'Aosta.

Popolazione

PopolazioneLa specie è piuttosto diffusa ma con popolazioni di pochi individui.
Tendenza della popolazioneStabile

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaVola da maggio a ottobre, ma appare più abbondante in agosto. Predilige raccolte d'acqua assolate soggette a prosciugamento estivo, presso cui le femmine ovidepongono nella vegetazione (giunchi ecc.) del terreno che verrà inondato dalle piogge invernali. Può essere rinvenuta anche in ambienti con acqua leggermente salmastra.
AmbienteTerrestre, Acqua dolce
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 3000 m
Min: 1 m


Minacce

Principali minacceNel complesso, questa specie non sembra minacciata. Tuttavia, in prospettiva futura, la captazione dell'acqua per scopi agricoli, con conseguente abbassamento della falda freatica, potrebbe costituire un importante minaccia soprattutto nei siti con corpi d'acqua poco profondi, in cui l'acqua, perfino in inverno, potrebbe non ristagnare per periodi sufficienti a garantire lo sviluppo larvale. Anche l'inquinamento delle acque potrebbe avere effetti dannosi sulle popolazioni larvali.

Misure di conservazione

Misure di conservazioneOccorrerebbe prevenire la perdita di habitat mediante una corretta gestione del territorio ed in particolare delle acque, stabilizzando il livello della falda freatica che sostiene i corpi idrici superficiali, almeno durante lo sviluppo larvale (da febbraio a giugno) e creando zone di rispetto per ridurre l'inquinamento delle acque superficiali. Laddove possibile, si potrebbe praticare un controllo della vegetazione invasiva ai bordi degli stagni, per evitarne un eccessivo ombreggiamento delle fasce circostanti.

Bibliografia

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