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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Rana temporaria


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAAMPHIBIAANURARANIDAE

Nome scientificoRana temporaria
DescrittoreLinnaeus, 1758
Nome comuneRANA TEMPORARIA

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriFranco Andreone, Claudia Corti, Francesco Ficetola, Edoardo Razzetti, Antonio Romano, Roberto Sindaco
RevisoriUZI, SHI
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleValutata specie a Minor Preoccupazione (LC) per la sua ampia distribuzione, per la popolazione presumibilmente ampia, per la tolleranza a una vasta varietà di habitat e perché è poco probabile che sia in declino abbastanza rapido per rientrare in una categoria di minaccia.

Areale Geografico

DistribuzioneDistribuita dalla Spagna alla Siberia, in Italia è presente in modo relativamente continuo al nord (Arco Alpino, con alcune popolazioni planiziali e collinari in Piemonte) e sull'Appennino settentrionale, fino alla provincia di Forlì. Più a sud sono presenti popolazioni disgiuntie: la località più meridionale è una stazione isolata nel Lazio orientale, localizzata nei Monti della Laga. Vive dal livello del mare fino a 2700 m di quota (F. Bernini & E. Razzetti in Sindaco et al. 2006, E. Razzetti, F. Bernini, S. Zanghellini in Lanza et al. 2007).

Popolazione

PopolazioneGeneralmente molto comune specialmente sull'Arco Alpino, dove è la specie di anfibio più comune. Distribuita in modo più discontinuo e con popolazioni più rare e meno numerose sull'Appennino centro-settentrionale e centrale e in alcune aree planiziali della Pianura Padana (F. Bernini & E. Razzetti in Sindaco et al. 2006).
Tendenza della popolazioneStabile

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaSpecie montana e collinare, con abitudini terricole. Diffusa in ambienti molto vari, ma si trova prevalentemente in zone con buona copertura vegetale quali aree cespugliate e boscate (latifoglie e aghifoglie). Sull'Arco Alpino vive in ambienti aperti, come le praterie primarie e secondarie, e zone umide. Siti riproduttivi sono costituiti da pozze d'alpeggio, torbiere, abbeveratoi, piccoli laghetti pozze laterali di torrenti (F. Bernini, S. Zanghellini in Lanza et al. 2007).
AmbienteTerrestre, Acqua dolce
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 2700 m


Minacce

Principali minacceNon sussitono minacce gravi per la specie. Localmente la specie può esse minacciata dalle introduzioni di pesci e dall'abbandono della pastorizia con conseguente scomparsa di pozze utilizzate per la riproduzione; In Oltrepò Pavese la specie non è stata riconfermata nei pochi siti riproduttivi noti malgrado siano state svolte ricerche mirate (E. Razzetti com. pers.).

Misure di conservazione

Misure di conservazioneElencata in appendice III della convenzione di Berna e in appendice V della Direttiva Habitat. Presente in numerose aree protette (Temple & Cox 2009).

Bibliografia

Lanza, B., Andreone, F., Bologna, M.A., Corti, C., Razzetti, E. (2007), Fauna d'Italia, Amphibia Calderini, Bologna

Sindaco, R., Doria, G., Razzetti, E. & Bernini, F. (2006), Atlante degli anfibi e rettili d'Italia Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze

Temple, H.J. E Cox, N.A (2009), European Red List of Amphibians. Office for Official Publications of the European Communities., Luxembourg


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